Per vivere intensamente e serenamente la propria esistenza occorre esserci, esserci con tutto se stessi in ogni cosa che si fa; non è sufficiente fare un bel lavoro, fare uno sport, sposarsi, avere figli, costruire casa. Si realizzano pienamente tutte queste cose solo a condizione di rimanere presenti a se stessi. Solo essendo presenti a se stessi si arriva a scoprire ciò per cui si è fatti veramente: essere genitori, essere un buon lavoratore, stare single, realizzare un hobby, fare del volontariato… Uno psicoanalista, Donald Winnicott, 1scriveva che prima di tutto c’è l’”essere”, poi c’è il “fare”, e poi si giunge all’”essere fatti per”, ma l’”avere” non può essere la priorità o il fine -suggerisce un altro psicoanalista Eric Fromm2; avere è più una conseguenza dell’esserci, il resto è puro possesso. Per esserci e per esistere pienamente occorre sentirsi e essere stati amati. Siamo fatti per fare e realizzare qualche cosa di speciale, a patto che prima siamo amati e spinti ad amare; e allora la mindfulness e la meditazione facilitano il vivere questa dimensione d’amore in cui si ri-conosce ciò che si desidera davvero. Per questo non si medita da soli, occorre essere ri-conosciuti, con due significati: a volte servono piccoli riconoscimenti: serve che qualcuno valorizzi le nostre capacità, come quando c’è qualcuno che crede in noi; altre volte c’è bisogno che qualcuno ci accetti come siamo, con i nostri limiti e ci confronti anche nei limiti. Meditare è una parola che deriva dal latino: “mederi” o “meditari” che significano medicare, prendersi cura. Si medita quando e solo quando c’è qualcuno che, in modo disinteressato, si prende cura di noi, ci vede e vede le nostre ferite, che a volte emergono proprio attraverso la meditazione, ma allo stesso tempo crede nelle nostre capacità. Meditare è l’azione che porta a essere Mindfullness, cioè pienamente consapevoli. Mindfullness è la traduzione inglese della parola “Sati”, che nella lingua Pali significa piena consapevolezza. La piena consapevolezza, è data dal prestare attenzione allo svolgersi dei pensieri, delle emozioni e delle proprie azioni momento per momento, con intenzione, nel presente, in modo non giudicante – scrive un altro psicologo Jon Kabat -Zinn3.
L’attenzione, durante la meditazione, può divagare in modo naturale, pima o poi si sposta verso altri pensieri e interessi di minore importanza, e allora occorre riportarla con delicatezza all’oggetto della concentrazione. E allora quasi fosse simile a uno zoom di una macchina fotografica essa si focalizza su quell’oggetto, ne mette a fuoco i dettagli e i particolari, non si disperde e ne rimane assorbita, dimenticandosi di tutto il resto. E’ importante meditare, non per estraniarsi dal mondo ma per scoprire il proprio posto nel mondo, dopo avere curato e medicato le proprie ferite e scoperto i propri reali interessi, grazie alle attenzioni che qualcun altro ci ha dedicato nel riconoscerci limiti e risorse. Attraverso la meditazione e la Mindfullness si riducono lo stress, l’ansia, i sintomi della depressione, la rabbia, la ruminazione, e si ottiene il miglioramento della concentrazione, delle capacità empatiche della com-passione e dell’auto-compassione; si attenua e si rende più tollerabile il dolore, si autoregolano le emozioni negative e l’impulsività.
Ma non basta fermarsi a meditare con qualcuno. Dal meditare occorre passare al fare ciò per cui si scopre di essere fatti, in qualunque momento della vita. La meditazione si può inserire in un percorso di psicoterapia, di autoconoscenza personale attraverso cui prendere atto dei limiti e sviluppare le proprie potenzialità e risorse, per dare risposta a quell’essere umano che siamo, che durante tutte le fasi della vita chiede di essere se stesso, e che comprende chi è lungo il proprio cammino, aggiungerebbe probabilmente un altro autore noto – Martin Buber4- e continuerebbe, forse, che ogni giorno occorre riscoprire “chi sono”, “dove vado”, “da dove vengo”.
Dr. Pierfrancesco Pisano 26/08/2021
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1 Donald Winnicott, Gioco e realtà, Armando, 1994; Donald Winnicott; Sviluppo affettivo e ambiente, Armando, 1993.
2 Erich Fromm, avere o essere, Oscar Mondadori 1984
3 Jon Kabat Zinn: Dovunque tu vada ci sei già (1994) Corbaccio, 199
4 Martin Buber, Il cammino dell’uomo, Qiqaion, 1948